AttoprimoteatrO


Vai ai contenuti

Menu principale:


Lady Day musica e vita di Billie Hoiday

Spettacoli > Teatro Adulti > Lady Day musica e vita di Billie Hoiday

Lady Day
musica e vita di
Billie Holiday




Liberamente ispirato a
Billie Holiday "La signora canta il blues"

con:
Evelina Primo voce
Silvio Tognola sax e flauto
Roberto Piccoli chitarra

regia Evelina Primo



Accompagnata dal sax di Silvio Tognola e dalla chitarra di Roberto Piccoli, Evelina Primo racconta e canta la vita di Billie Holiday: gli amori disperati e l'America crudele di un'artista che con la sua voce magnetica ha segnato la storia del jazz.
La vita non è stata gentile con Billie Holiday: una nascita illegittima, la violenza, la prostituzione, la discriminazione perché donna e perché nera.
E poi la droga e l'alcol. Ma la sua musica era la voce di un'anima messa a nudo: duttile e raffinata, sapeva comunicare al pubblico tutto lo struggimento di una donna in cerca di amore. Perché Lady Day non cantava le canzoni, le viveva. Poteva piantarti una ballata nel cuore.
E quando negli ultimi anni di vita l'alcol e la droga fecero scempio della sua voce, togliendole elasticità e incanto, rendendola angolosa e opaca, la sua magia rimase miracolosamente intatta, e Lady Day riuscì ancora a emozionare il suo pubblico. Con la sua voce dolente, una gardenia tra i capelli, l'abito di satin, e la musica della sua anima.



Link video Youtube : http://www.youtube.com/watch?v=O5uxEoFC3WA

Lo spettacolo si snoda intorno alle vicende della sua vita raccolte in un'autobiografia "La signora canta il blues" dipanando il filo di una realtà dura, un'esistenza estremamente vulnerabile che conosce povertà, violenza, discriminazione razziale, droga, detenzione, disperazione ed una grande solitudine, ed intorno ad alcune sue memorabili canzoni rivisitate ed adattate al trio composto da voce, sax e chitarra.
In scena insieme ad un'attrice-cantante che legge e racconta la vita di Billie Holiday ed il periodo in cui lei visse, la prima metà del '900 in un'america razzista con cui si scontrerà suo malgrado, vi sono un saxofonista ed un chitarrista che re-interpretano la sua musica, affidando alla chitarra sia il sostegno armonico che l'espressione melodica, al sax viene affidato il compito di sottolineare com'è nella peculiarità jazzistica di questo strumento l'esposizione dei temi musicali e l'improvvisazione, alla voce viene affidato invece l'arduo compito di raccontare la sua storia e di ripercorrere i particolari fraseggi di Billie Holiday cercando di trasmettere tutto l'impatto emotivo di cui solo Billie era capace essendo a tutt'oggi un modello a cui le vocalist moderne fanno riferimento.



Lady Day è Billie Holiday, una delle voci più intense che abbiano calcato la scena del jazz. Ha suonato con le più grandi orchestre degli anni 30 e 40, da quella di Benny Goodman, che la lanciò e con cui incise il primo disco, a quelle di Teddy Wilson, Count Base, Artie Shaw dove cantava con un'orchestra di 16 "visi pallidi" una cosa inimmaginabile per quell'epoca e che ruppe un tabù. Ci sono molte dicerie sulla sua vita e sui suoi inizi, ha un passato di prostituzione, esercitata in giovanissima età per riscattarsi dallo stato di estrema povertà sua e della madre.
Il clarinettista Tony Scott suo musicista disse di lei "Solo due donne nella mia vita non mi hanno mai offeso: mia madre e Billie Holiday. Tutti ascoltano i dischi di Billie, tutti conoscono il suo nome. Rappresenta la "vittima". La sua voce tocca chiunque, anche chi non capisce le parole, perché il suo canto nasce direttamente dall'anima. L'anima di un essere umano molto profondo, che capisce la tristezza, la felicità, la solitudine, il successo e che fu sempre destinata ad avere un no good man a fianco, un buono a nulla".
Il suo bisogno d'amore non trova risposta e lei trova consolazione nelle droghe e nell'alcol.

Tony Scott, dirà: "... Billie Holiday è stata e sempre sarà un simbolo della solitudine: una vittima dell'american way of life come donna, come nera e come cantante jazz. Per la società bianca tutto questo voleva dire essere l'ultima ruota del carro. Questo insieme di shock e traumi la spinse a cercare un qualcosa che l'aiutasse ad annebbiare il dolore spirituale e mentale. Appena si presentò l'opportunità, cominciò subito a far uso di stupefacenti. "
L'uso di eroina influirà pesantemente la sua vita e la sua carriera rovinandogli la voce.
Ma è la musica il suo mondo, dove lei si sente perfettamente a suo agio perché "viene ascoltata, esiste", la musica le dà identità e lei vi si dedica.
Ma anche in questo mondo non mancano le delusioni, ha a che fare con la falsità di chi la cerca per la sua voce e la sua capacità interpretativa e poi la vuole piegare a canoni precostituiti, come nel 1947 accanto a Louis Armstrong, quando il cinema le riserva un ruolo da cameriera, o quando a Detroit, le si impone un cerone scuro perché presa con una certa luce poteva sembrare bianca in mezzo ad uomini neri ed in questa occasione ebbe a dire:
"E' proprio vero ciò che dicono, che non c'è al mondo un ambiente come il palcoscenico: devi sorridere e prenderla come viene, se non vuoi vomitare dalla mattina a sera"
Ormai riconosciuta come una delle voci più intense della musica, incide "Strange Fruit", un capolavoro di interpretazione e un inno contro il razzismo di cui lei stessa è vittima.





Charles Mingus disse:"Questa canzone denunciava la discriminazione, la esibiva sul palco…. Musica che è qui per ricordare al mondo dei bianchi le ingiustizie razziali di cui sono responsabili."

"Gli alberi del Sud producono uno strano frutto,/sangue sulle foglie e sangue alle radici,/un corpo nero che ondeggia nella brezza del Sud,/ uno strano frutto che pende dai pioppi./Una scena pastorale nel valoroso Sud,/gli occhi sporgenti e la bocca storta,/ profumo di magnolia dolce e fresco,/e d'improvviso l'odore della carne che brucia./Qui c'è un frutto che i corvi possono beccare,/che la pioggia inzuppa, che il vento sfianca,/che il sole marcisce, che l'albero lascia cadere,/qui c'è uno strano e amaro raccolto."

Il brano, per reazione di alcuni ambienti conservatori, viene vietato in diversi paesi. Negli anni quaranta questo brano fu l'inno dei diritti civili.
Importante fu il sodalizio con Lester Young, il grande sassofonista che divenne un suo intimo amico e che per un periodo alloggia a casa di Billie e della madre. "Per me Lester era il migliore del mondo. Amavo sinceramente la sua musica, ed alcuni dei miei dischi preferiti sono quelli dove lui è con me a suonare uno dei suoi splendidi assoli. Lester quando suona canta, lo ascolti e ti sembra quasi di sentire le parole".
Fu lui a chiamarla "Lady Day" e lei lo ricambia con un "President", "Prez", lui la incanta con le sue sottolineature strumentali, e il controcanto.
C'era una particolare intensità emotiva tra la sua voce; la sua personalissima tensione timbrica, le sue originali modulazioni ed il fraseggio che riuscivano a toccare qualunque tipo d'emozione e tra "quel" sax.

Il batterista Lee Young, fratello di Lester dirà del sodalizio artistico dei due: "… Lei era come un musicista, pensava come uno strumento a fiato … Erano fratello e sorella … Se ascoltate attentamente, lui suonava come lei cantava e lei cantava come lui suonava". Nel 1959 viene ricoverata in ospedale a New York. Crisi epatiche, cardiache renali, polmonari .
Muore il 17 luglio, all'età di 44 anni, con la polizia attorno al suo letto. Il suo grande amico, Lester Young, era morto il 15 marzo dello stesso anno.
Lo spettacolo si snoda intorno alle vicende della sua vita raccolte in un'autobiografia "La signora canta il blues" dipanando il filo di una realtà dura, un'esistenza estremamente vulnerabile che conosce povertà, violenza, discriminazione razziale, droga, detenzione, disperazione ed una grande solitudine, ed intorno ad alcune sue memorabili canzoni rivisitate ed adattate al trio composto da voce, sax e chitarra.


Evelina Primo

Scenografa, attrice, cantante e ballerina. Ha lavorato con importanti artisti e compagnie teatrali. Ha fatto spettacoli di cabaret tra cui "Zelig", voce recitante di prestigiosi gruppi di musica antica, cantante di canzoni popolari coofondatrice con Silvio Tognola della compagnia teatrale AttoprimoteatrO.

Silvio Tognola

1961, compositore saxofonista,Collaborazioni: Sandro Cerino "Assaxination" e "Sandro Cerino Big Band", Big Band di Salsa e Merengue "Latin Combo", con "Aida Cooper Band", Mamadì Kabà, "Frammenti di guerra" Teatro del Buratto, Marco Marchi "Ensemble", Michela Domenici "Billie Holliday's Repertoire", Lady Day musica e vita di Billie Holiday, coofondatore con Evelina Primo della compagnia teatrale AttoprimoteatrO.

Roberto Piccoli

Ha conseguito il diploma di Chitarra Classica presso il Conservatorio "G. B. Martini" di Bologna e quello di Musica Jazz presso il Conservatorio "L. Marenzio" di Brescia. È stato premiato in concorsi nazionali ed internazionali, ottenendo tra gli altri il primo premio come solista nel "Primo Concorso Internazionale di Castellarquato". È docente di chitarra classica presso la Civica Scuola di Musica di Voghera. Ha partecipato a registrazioni discografiche e svolge attività concertistica in vari contesti ( tra gli altri "Premio Tenco 2002" e "Premio Recanati 2003" )

Home Page | Spettacoli | Musica | Laboratori | Letture | Curriculum | Allestimenti | Contatti | Mappa del sito


Menu di sezione:


Infolab@AttoprimoteatrO.it Infomusica@AttoprimoteatrO.it | infoteatro@AttoprimoteatrO.it

Torna ai contenuti | Torna al menu